via latina

OMNES VIAE ROMAM DUCUNT 

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

CONTESTO STORICO

La Via Latina è una delle più antiche strade presenti sul suolo di Roma, le sue origini sono antichissime e risalgono sino in epoche preistoriche. Il letto sui cui si posa una parte della via non è altro che l’antica colata lavica appartenente al distretto vulcanico dei Colli Albani.

È una delle poche vie romane che non venne intitolata al suo costruttore, come nel caso ad esempio della vicina via Appia che deve il suo nome rispettivamente dal Censore Appio Claudio.

Via Latina

IL NOME

Gli studiosi hanno avanzato due ipotesi sull’origine del suo nome. La prima ritiene che dervi dal completamento della costruzione della strada, avvenuta alla fine della guerra latina nel 338 a.C., quando i romani intrapresero la colonizzazione dei territori latini, con la creazione delle colonie più antiche come Cales e Fregellae. Secondo un’altra teoria il suo nome si dovrebbe attribuire per la sua funzione di accesso al Mons Albanus, dove si trovava il principale luogo di culto dei latini, sulla cima del Monte Cavo a 940 m s.l.m., dedicato a dio Giove Laziale.

Via Latina Antica

LO SAPEVI ?

La via venne utilizzata sin dall’VIII sec. dagli Etruschi durante le conquiste verso la Campania. Il tragitto venne poi completato definitivamente fra il IV ed il III sec, dopo le vittorie dei Romani nelle guerre sannitiche, sui popoli dei Volsci, degli Ernici e degli Equi.

PERCORSO DELLA VIA

La via Latina iniziava a Roma presso Porta Capena, nell’antico ingresso alla città, collocato lungo le Mura Serviane. Da qui si diramava dall’Appia Antica, dirigendosi per un tratto di 15 km, verso i monti Albani, deviando poi in direzione di Monte del Sacco per poi giungere sino alla città di Capua.

COME ERA LA VIA?

Era lastricata con dei grandi massi poligonali, ed aveva una larghezza di 3,8-4,1 m permettendo uno spazio sufficiente per il passaggio di due carri che s’incrociavano. I lati laterali della strada erano destinati al transito dei pedoni,  ed erano divisi dalla strada da dei basoli, posizionati verticalmente, con funzioni di difendere passare i pedoni da quello dei carri esattamente come per i nostri marciapiedi. Lungo il percorso vi erano numerose stazioni di posta.

Via Latina

ALTRE

Il suo percorso monumentale è distinto dall’allinearsi di meravigliosi monumenti funerari e non come tombe, mausolei, catacombe, colombari, e lussuose ville.

Con la costruzione delle Mura Aureliane venne costruita una nuova porta attraverso la quale passa la Via Latina che è tutt’oggi visitabile che è la Porta Latina.

Con il saccheggio operato dai barbari della zona e con la costruzione della Via Appia Nuova  XVI la Via cadde in abbandono.

LA VIA LATINA NEL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI

Il Parco degli acquedotti è attraversato dal VI, V e VI miglio della Via Latina, comprendendo anche il tratto situato all’interno della Villa dei Bassi.Il tragitto della Latina percorre alla destra dell’Acquedotto Claudio e dopo il Casale di Roma Vecchia, presso il V miglio compie una deviazione in direzione di via delle Capannelle.

VIA LATINA NEL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI

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IV MILIARE

Superato il Cavalcavia del Quadraro a destra degli Acquedotti Claudio – Anius Novus passava la Via Latina e proprio qui doveva trovarsi il IV Miliare. Questo fu il luogo dove vennero scritte delle pagine che hanno cambiato per sempre la storia di Roma.  Qui avvenne il leggendario scontro fra tra gli Orazi ed i Curiazi presso le Fossae Clulicae e qui si decise fra Coriolano, Vetruria e Volumnia.

BASOLATO SCOPERTO DELLA VIA LATINA

Pochi metri dopo il Casale di Roma Vecchia è stato recentemente scoperto, un tratto della via Latina. Possiamo ancora vedere oggi l’antica divisione viaria dove un lato della strada era destina al passaggio dei pedoni, mentre l’altra era prevista per il traffico dei carri. È possibile notare nel tratto centrale destinato al traffico degli animali e dei veicoli, i segni dei carri, che hanno solcato con il loro passaggio, nel corso dei secoli, l’antico basolato.

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V MILIARE

Nel 1752 venne ritrovata un’iscrizione dove sono contenute le volontà testamentare del de cuius Priscus Gamianus, un liberto imperiale che dispose, come condizione per la successione, che i suoi eredi dovessero erigere un sepolcro con taberna, accanto ad un ponte situato presso il V miglio della via Latina. In base a questa iscrizione deduciamol’esistenza del ponte che doveva essere costruito probabilmente per permettere di oltrepassare gli acquedotti delle acque Marcia, Tepula e Iulia.

Nel 1893, a 260 m del Casale di Roma Vecchia, durante degli scavi realizzati per porre a dimora dei Pini lungo l’odierno Viale di Roma Vecchia, venne trovato un blocco piramidale a base triangolare, che si ritiene possa corrispondere in base alla sua forma convessa, ad un elemento appartenente alla struttura del ponte. Nella descrizione originale presente all’interno de Notizie di Scavi di Antichità alla Reale Accademia dei Lincei si parla addirittura di uno sperone di un ponte.

Purtroppo non venne mai trovato il ponte. Gli Studiosi ipotizzano che la Via Latina potesse continuare il suo percorso in questo punto su di un terrapieno terrazzato e che alcune arcate  fossero state progettate per il superamento dello speco degli Acquedotti Marcia-Tepula-Iulia oppure per l’attraversamento di un corso d’acqua con un letto con diversa direzione da quella dell’attuale Marrana.