AQUA MARCIA
Il primo acquedotto ad avere un percorso su arcate sopraelevateCOSTRUZIONE
Costruito nel 144 a.C. prende il nome dal console, membro della gens Marzia, fondata, dal re Anco Marzio, Quinto Marcio Re, che ne curò il progetto e la realizzazione.
LO SAPEVI ?
Lo speco dell’acquedotto misura 60 cm di larghezza e 135 di altezza, abbastanza da consentire ad un uomo di passarvi in posizione china. Sappiamo infatti che la manutenzione dei condotti veniva svolta da schiavi che si introducevano nello speco per ripulirlo da calcare e altri residui. All’interno i blocchi di tufo erano rivestiti da uno strato di cocciopesto, materiale impermeabilizzante. Questi dettagli sono ancora visibili nel Parco presso il laghetto alle spalle del Casale di Roma Vecchia.
CONTESTO STORICO
A quell’epoca Roma stava espandendo il proprio dominio sul Mediterraneo, nel 146 a.C. venne definitivamente sconfitta Cartagine e si poté disporre di consistenti ricchezze e numerosi schiavi da impiegare come manodopera.
CARATTERISTICHE
Con una lunghezza complessiva di 61,710 miglia, pari a poco più di 91 km. percorreva la maggior parte del suo percorso, sotto terra tranne che per uno spazio di 7,463 miglia, pari a 11 km circa, dove concludeva il tragitto in superficie. La portata d’acqua misurata alla sorgente era di 4.690 quinarie corrispondenti a 2.251 litri per secondo. Realizzato con grossi blocchi di peperino, venne più volte consolidato e successivamente utilizzato per sovrapporvi altri due acquedotti, Tepula e Julia.
STORIA
Il senato romano in seguito al deterioramento degli acquedotti Appio e Anio e alle numerose interruzioni del flusso delle acque a causa dei furti di acque commessi da privati diede l’incarico a Marcio di eliminare gli abusi, restaurare i vecchi acquedotti e costruire un nuovo acquedotto che portasse l’Acqua direttamente in Campidoglio.
SEPOLCRO O CISTERNA?
Più avanti, all’altezza dell’incrocio con Viale Appio Claudio, l’Acquedotto Felice presenta una leggera deviazione e – nell’angolo a Sud – si conservano i resti di una costruzione quadrangolare: da alcuni erroneamente considerata un sepolcro a camera, si tratta invece con ogni probabilità di una cisterna o castellum di pertinenza dell’Acqua Marcia.
CISTERNA
Possiamo osservare ancora oggi, come nella foto, al lato della cisterna la tubatura di connessione fra la cisterna e l’Acquedotto.
MURATURA
La presenza stessa di muratura in opus reticolatum fa infatti pensare ad una struttura che dovesse avere la necessaria solidità e impermeabilità per contenere la fuoriuscita d’acqua. La stessa tecnica si ritrova peraltro nell’altra cisterna, meglio conservata, presente poco più avanti sul lato destro dell’acquedotto, appartenente alla Villa delle Vignacce.
SOVRAPPOSIZIONE
In età moderna infine, venne usato come supporto dell’Acquedotto Felice, fatto realizzare nel 1587 dal Papa Sisto V, che ne ricalca il tracciato e ne ingloba le arcate come possiamo osservare in queste foto
Tale sovrapposizione è ben visibile all’altezza della radura con laghetto nei pressi del Casale di Roma Vecchia.
Laghetto davanti al acquedotto
Percorso Acqua Marcia
Incrocio con acquedotto Felice
AQUA MARCIA
PER
COR
SO
SORGENTI
Quinto Marcio Re individuò una sorgente più a monte, al XXXXVI miglio della Via Valeria, nei pressi di Arsoli, con l’acqua che sgorgava direttamente dalla roccia viva della montagna formando il laghetto naturale di Santa Lucia. In età imperiale la portata venne aumentata grazie all’apporto di nuove sorgenti, dette Fons Augustus o Fons Albudinus, situate nei monti Simbruini, creata appositamente in caso di secche o sovrabbisogno. Importante anche l’opera di Caracalla, che ne realizzò una derivazione – l’Acqua Antoniniana – per alimentare le nuove terme.
PONTE DELLA MOLA
Ne resta infatti visibile un tratto ben conservato detto Ponte della Mola, tra Tivoli e San Gregorio in Sassola.
NEL PARCO
Il tratto che attraversa il parco non è visibile poiché del tutto interrato, e possiamo identificarlo approssimativamente nel seguente percorso
L’Acquedotto fa il suo ingresso all’interno nel Parco all’Altezza di Via delle Capannelle, attraversa il Parco percorrendo il margine meridionale di Via Lemonia, per poi compiere una deviazione all’altezza della Villa delle Vignacce, dove si immette all’interno del parco.
TOR FISCALE
Superato il parco degli acquedotti, continuava il suo percorso sotterraneo passando per il parco di Tor Fiscale.
PORTA FURBA
Giunto nei pressi di Porta Furba, attraversa l’area monumentale immettendosi lungo la via del Mandrione.
PORTA MAGGIORE
Dopo aver attraversato il Parco degli Acquedotti, passando per l’attuale zona del Mandrione giungeva presso la Porta Maggiore, per poi continuare verso l’odierna Via Manzoni e Principe Umberto dove incontrava una piscina di depurazione.
PIAZZA SAN MARTINO AI MONTI
Concludeva il suo passaggio dopo la Porta Esquilina presso l’ Antica Mostra il Lacus Orphei dove sorge l’attuale Chiesa di San Vito, in Piazza San Martino ai Monti.