tombe con iscrizione

COSA É UN SEPOLCRO A PILASTRO?

Il sepolcro a Pilastro è una costruzione funeraria in muratura, molto in voga nella regione della Licia, in Asia Minore dove troviamo esempi famosi di queste strutture come il monumento delle Arpie in Xanthos.

 

 

“Chiunque danneggi la mia tomba o rubi i suoi ornamenti, che possa egli veder la morte di tutti i suoi familiari.”

TOMBE NEI PRESSI DEL V MIGLIO NELLA VIA LATINA

In prossimità del Casale di Roma Vecchia a circa 300-500 metri dal casale, lungo la strada di Roma Vecchia, costeggiando la Via Latina vennero ritrovate varie tombe che al giorno d’oggi non è possibile vedere.

TOMBA DI TITO STATILIO OTTATO

Nel 1883, a 500 m a sud del casale di Roma Vecchia, venne ritrovato lungo un muro costeggiante la via latina, presso il V miglio,  l’area di un sepolcro, consistente in un grande pezzo di marmo a forma di triclinio, largo 2,58 m  con incasso centrale, dove probabilmente originariamente si trovava un cippo marmoreo. Assieme al monumento venne trovata l’iscrizione, che corredava questo monumento, incisa su di una imponente lastra marmorea  larga 1,26 e alta 1,94 e datata fra la fine del I o agli inizi del II secolo.

ISCRIZIONE

Nell’Iscrizione realizzata  dai figli Statilius T. f. Homullus e Statilius T. F. Optatus dello stesso, possiamo leggere il cursum honorum, che questi realizzò durante la sua vita. Il Cursus Honorum era la carriera dei magistrati, un ordine delle cariche delle magistrature, da dover ricoprire secondo una successione rigidamente stabilita, rispettando alcuni requisiti anagrafici per giungere sino al grado più alto della magistratura il Consolato

Per ragioni di spazio, il testo all’interno dell’iscrizione veniva abbreviato. Potete trovare qui sotto il testo completo

  1. Statilio Optato . P
    Proc . (uratori). AVG.(usti) A […]
    FLAMINI
    PROC (uratori). AVG (usti). HERED [itatum]
    PROC (uratori). AVG (usti).  AD PATRIM [onium]
    PROC (uratori). AVG (usti).  FERRARIAR [um]
    PROC (uratori). AVG (usti).  AD CENS [us]
    GALLORUM
    PROC (uratori). AVG (usti).  AD CENSVS . BRIT [tonum]
    PRAEF (ecto) . ALAE . AFRORUM
    TRIB (uno) . LEG (ionis) . VI . VICTRIS
    TRIB (uno) . LEG (ionis) . VI . FERRATAE
    PRAEF (ecto) . COH (ortis). I . LUCENSIVM
    STATILII . HOMVLLVS
    ET . OPTATVS
    PATRI . OPTVMO

Statilio Ottato
ricostruzione iscrizione Statilio Otatto

CHI ERA STATILIO OTTATO ?

Tito Statilio Ottato era un importante personaggio dell’ordine equestre.

Aveva iniziato come praefectus cohortis I Lucensium, in Siria e poi divenne Tribuno della VI Legione Ferratae sempre in Siria( legione all’epoca in Siria e che sotto Nerone fu determinante nella campagna di Corbulone contro i Parti). In seguito divenne Praefectus alae Afrorum ( in Germania ), poi  prefetto incaricato del censimento in Gran Bretagna e Gallia e Tribuno Militare presso la Legione VI Victrix ( in Spagna) e prefetto della I coorte dei Lucchesi.

 

Dopo queste cariche raggiunse il grado di ducenarius essendo così nominato come Flamine Minore, forse addetto al culto di Cerere.

La grado di Flamine era una carica che veniva attribuita solo in casi particolari o all’ordine equestre limitatamente alle provincie oppure come ricompensa per particolari meriti

 

ORIGINE DELLA GENS STATILIA

Tito Statilio Ottato apparteneva alla gens Statilia una famiglia plebea di origine lucana dell’antica Roma.

I membri di questa gens nel III secolo a.C.,  guidarono l’assalto alla città di Thurii, e parteciparono al comando di una truppa di cavalleria durante la seconda guerra punica;  Raggiunsero il rango equestre al tempo di Cicerone.  Il primo della famiglia a ottenere il consolato fu Tito Statilio Toro nel 37 a.C, ei suoi discendenti continuarono a ricoprire le più alte cariche dello stato romano fino al tempo di Marco Aurelio.

Il nome Statilius appartiene a una classe di gentilizia e deriva dal praenomen di origine osco “Statius”, il cui diminutivo potrebbe essere Statulus.

Fra i membri della Gens Statilia ricordiamo Tito Statilio Tauro e Statilia Messalina terza moglie dell’Imperatore Nerone.

 

Messalina

CIPPO ANEPIGRAFE

Accanto alla lastra venne trovato questo cippo a forma di timpano arcuato, con ai lati dei pulvini cilindrici insistenti su lastra quadrangolare. I Pulvini sono decorati con un fiore con dodici petali lobati, con un pistillo con incisione e Stella. Sul dorso dei pulvini troviamo delle foglie d’alloro.

Cippo Tomba Statilio Ottato

Al centro della lunetta troviamo un cappello di pelo, decorato al centro con una spiga o un ramoscello di alloro, mentre i lati del cappello sono ornati con delle rosette, mentre la punta del berretto è sorretta da un collarino che termina con un pomello. A sinistra del cappello troviamo un lituus, un bastone con estremità arricciata, usato poi in seguito come insegna dai vescovi e dal papa. A destra del cappello, vi è inciso un simpulus, un capedo sacrificale, una tazza-attingitoio dal lungo manico uncinato, usata per la libagione rituale. Il cappello è un apex appartenente al Flamine, oppure appartenente ad un augure.

TOMBA DI TITO AELIO FAUSTO MACARIO

Durante gli scavi presso il V miglio della via latina venne trovato un cippo parallelepipedo, usato molto probabilmente come lastra incisa per chiudere il cippo contenente l’ urna

ISCRIZIONE

Una particolarità che troviamo all’interno dell’iscrizione é che le lettere sulla sinistra della lapide sono disposte in modo tale da formare le iniziali del nome Macarius, soprannome che aveva ricevuto in vita Tius Aelius Faustus, impaginando l’epigrafe di 16 righe, in modo tale da creare anche una lettura verticale del testo.

“Semplice di costumi, qui giace Tito Elio Fausto, che visse 28 anni e al quale avevano concesso di elargire al popolo il pingue liquore( olio o vino mielato) Marco Aurelio o Commodo quando regnarono insieme ( tra il 176 ed il 190 d.C.). Egli ebbe rara virtù e bellezza di aspetto, un’ottima fama, ma la fortuna è invidiosa, porta sempre via le persone buone. Perché tu possa sapere cosa egli sia stato in vita, cerca tra le prime lettere per otto versi.”

ricostruzione iscrizione Tito Elio

CHI ERA TITO AELIO?

L’Iscrizione trovata integra ci racconta di Tito Elio Fausto un liberto o un figlio di un liberto dell’Imperatore Antonino Pio in età giovanile e successivamente sotto gli imperatori Marco Aurelio Antonio e Commodo. Morì molto giovane all’età di 28 anni. Come si legge nella iscrizione fra 176 d.C e il 180 d.C. svolgeva il compito di sovrintendente alla pigiatura “ Mustum” e all’olio.

COSA É IL MUSTUM?

Il mustum calcatum era il prodotto della prima pigiatura dell’uva, fatto fermentare in grandi tini mentre il vinum circunsitum o mustum tortivum era il vino che si otteneneva dopo aver effettuato una seconda pigiatura delle vignacce.

TOMBA DI TITO AELIO PHILOMUSO

Al lato della Tomba di Tito Aelio Fausto Macario venne trovata questa iscrizione intitolata a Tito Aelio Philomouso. Molto probabilmente faceva parte di un cippo funerario, che solitamente è un blocco parallelepipedo o cilindrico di pietra scolpita a volte poggiato sopra un basamento.

TIPI DI CIPPI

I cippi potevano essere di tre tipi: a forma di ara, modellato come un altare sacro in miniatura, a forma di edicola modellato come un tempietto in miniatura e a forma di sarcofago.

ricostruzione iscrizione Philomuso

 

“Qui riposa Leburna, maestro di recitazione,

che visse più o meno cent’anni.

Son morto tante volte, ma così, mai!

A voi, lassù, auguro buona salute.”

Epigrafe dell’attore di teatro Leburna

 

«Qui hic mixerit aut cacarit

habeat deos Superos et Inferos iratos»

«Chi piscia o caca qui (sulla tomba)

abbia gli Dei superiori ed inferi adirati»

ANONIMO

TOMBA DI CONIUGI IUSTINA

Scoperta nell’anno 1893 dal celebre archeologo Tomassetti accanto allo Sperone dove fu ritrovato i V Miglio. La lastra di marmo bianco riporta inciso:

d (is) m (anibus)| [V]ictori| co(n)iugi in | compara | bili | qui vi | xit.annis. XX | VIII m(ensibus) III d(iebus) X | Iustina b(ene) m(erenti) f(ecit)

CIPPO

Cippo di piccole dimensioni, con struttura a semicolonna, finemente lavorata con il trapano, decorato con racemi e viticci, cui è addossato un lembo di un panneggio,

ricostruzione iscrizione

TOMBE NEI PRESSI DEL INCROCIO FERROVIA ROMA-NAPOLI CON L’ACQUEDOTTO FELICE

TOMBA DI P. IULIUS

Nel 1916 durante i lavori per la realizzazione della linea ferroviaria Roma-Napoli nel punto in cui la ferrovia s’incrocia con l’Acquedotto Felice, venne trovata a pochi metri a sud dalla ferrovia la tomba di un liberto archivista della casa imperiale.

CHI ERA P. IULIUS?

Il suo nome P. Iulius non ci è noto completamente perché l’iscrizione venne trovata incompleta. Nell’iscrizione rinvenuta si legge che fu il liberto stesso a realizzare il monumento funerario per sè, per la sua famiglia e per le famiglie di altri liberti, quando era ancora vivo. Continua descrivendo la sua proprietà parlando di un piccolo edificio ( aedificiolum ), che si trovava a lato del sepolcro destinato alla sua manutenzione e dell’orto li adiacente.

LA STATUA

Vicino all’iscrizione venne trovata anche una statua che apparteneva ad un corredo funerario di cui non è stato possibile identificare la corrispondenza.

La Statua alta quasi un 1,60 vestita di chitone e di himation, un vestito molto in voga nell’antica Grecia, che tiene nella mano sinistra assieme ad un papavero. La mano destra perduta probabilmente reggeva uno scettro.

Statua trovata vicino alla iscrizione di P. Iulius

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Tombe

TOMBE

Colombari

COLOMBARI

Tombe a camera

TOMBE A CAMERA

Sepolcri a pilastro

SEPOLCRI A PILASTRO

Ipogeo del Quadraro

IPOGEO DEL QUADRARO

Ipogeo di Roma Vecchia

IPOGEO DI ROMA VECCHIA

Cimitero e necropoli

CIMITERO

Cimitero e necropoli

NECROPOLI