villa
DEL QUADRARO a nord del cavalcaviaSCOPERTA
Nel febbraio del 1987, durante i lavori per il raddoppiamento della ferrovia Roma- Cassino venne scoperta, quasi completamente per caso una villa meravigliosa, al confine con il Parco degli Acquedotti, dopo l’Acquedotto Felice, all’altezza del cavalcavia di Via del Quadraro.
LA VILLA ERA SICURAMENTE PROPRIETÀ DI UN PATRIZIO MOLTO FACOLTOSO, NON IDENTIFICABILE RISPETTO ALLE NOTIZIE RITROVATE, VENNE TROVATO ALL’INTERNO DELLA VILLA UNA FISTULA PLUMBEA, UNA TUBAZIONE IN PIOMBO, CON ALL’INTERNO UNA ISCRIZIONE, “L. TULLIUS FELIX FECIT”.
LA VILLA
La villa costruita in uso fra il I ed il IV secolo d.C. era una villa con un ampio cortile (n°1) , pavimentato a mosaico in bianco e nero, con inserzioni di frammenti in porfido e serpentino, nel cui centro sorge una fontana (n°2) con nicchie, in marmo bianco, con muratura mistilinea in opus vittatum, chiamata così perché per realizzare queste costruzioni i romani alternavano linee di mattoni, sovrastate da altri materiali, come il tufo.
IPOTESI IMPLUVIUM
All’inizio, molto probabilmente, quest’area doveva essere stata destinata per l’uso di un impluvium, una vasca, presente all’interno delle domus romane, progettata per raccogliere l’acqua piovana.
L’impluvium è una vasca per raccoglier l’acqua, che si trovava all’interno di un cortile porticato, all’interno del quale passava la luce e l’acqua per mezzo di un’apertura , detta complivium.
ADDENTRIAMOCI NELLA VILLA
- Cortile
- Fontana
- Cisterna Terme
- Portico
- Ambienti residenziali
- Vasca probabilmente per uso termale
- Probabile Giardino
LE ALTRE PARTI DELLA VILLA
Ai lati del cortile troviamo un portico (n°4) riccamente dipinto con affreschi e stucchi decorati con ovoli, e gli ambienti residenziali (n°5) finemente decorati con lastre fittili e stucchi decorati.
Superati questi ambienti a sud est dell’edificio vi sono degli ambienti mosaicati con motivi geometrici in bianco e nero e con le pareti affrescate in bianco.
All’interno della villa venne costruita un’area termale, (n°6) come era d’uso presso i romani, sul lato sinistra della villa venne trovato un altro ambiente, identificato molto probabilmente con una cisterna (n°3).
Superati due lunghi muri paralleli, nell’atrio inferiore dell’edificio raggiungiamo un’area (n°7) molto probabilmente adibita come giardino privato.
COPERCHIO DI SARCOFAGO E SOGLIA
A sud della villa sono stati ritrovati una lastra marmorea con quattro coppie di delfini, una stele in marmo, con epigrafe funeraria (D. M. Q. Caeli Iunioris) ed una lastra in travertino, riutilizzata in seguito come soglia, come si può notare dal foro del cardine della porta.
La lastra indica i confini di un monumento funerario “Spazio di pertinenza del sepolcro, in linea retta, dai due margini dell’una e dell’altra fronte del sepolcro di travertino ai cippi che si trovano oltre le are di Geminus e Aretes; i singoli margini si estendono per 165 piedi in lunghezza e 25,5 in larghezza” . I reperti sono oggi conservati presso l’Antiquarium di Lucrezia Romana
LA LUCERNA
Durante gli scavi all’interno del porticato, nel cortile, sono stati rinvenuti, alcuni oggetti fra i quali: delle monete, un frammento di coperchio di sarcofago in marmo, alcuni bolli di tegole e delle lucerne fra cui questa lucerna rappresentante scene erotiche, oggi conservata presso l’Antiquarium di Lucrezia Romana.