VILLA
DEL QUADRARO A SUD DEL CAVALCAVIASCOPERTA
Fra il 1987 e il 1993 le Ferrovie intrapresero degli scavi lungo la linea Roma Ciampino. Fra la ferrovia e l’Acquedotto Claudio–Anio Novus vennero trovate numerose strutture di quello che, possiamo definire come un antico Autogrill, un luogo di ristoro per coloro che viaggiavano lungo la Via Latina.
LA VILLA
La villa occupata sin dall’età repubblicana è divisa in due ambienti, comunicanti tra di loro, entrambi decorati, nei pavimenti con degli splendidi mosaici in bianco e nero. L’edificio molto vasto era costruito in tufo, materiale a disposizione dalla vicina area dei Castelli Romani, venne trasformato tra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo, in un cimitero con banconi per sorreggere sarcofagi.
PRIMO AMBIENTE
Il primo ambiente, costituito da una struttura a pianta trapezoidale (n°1), mosaicato con delle decorazioni geometriche esagonali, circondate da quadrati ed ornato con pilastri in travertino.
Al suo interno troviamo un Salone Absidato (n°1a), dove venne ritrovato un grande sarcofago con figure angolari. Questa grande sala è decorata con intonaci e rifiniture in marmo, pavimentata in opus sectile, con formelle bianche e rosse ed un mosaico, con inserti di marmi policromi.
Al lato della Sala Absidata si aprono dei corridoi e degli ambienti, realizzati in latericium, tufo e marmo, appartenenti ad un complesso termale (n°1b). Di fronte troviamo un piazzale lastricato con lastre rettangolari e circolari.
Questa zona è separata dal secondo ambiente da una soglia (n°1c), riccamente decorata con una treccia ondulata, il cui interno è ornato con cerchi con svastiche, alternate a rosette.
SARCOFAGI
Ai lati della Sala Absidata (n°1a), oltre il grande sarcofago con decorazioni angolari, si rinvenne anche, un frammento di sarcofago del III sec. d.C. destinato ad un bambino.
Possiamo appressare una scena di pesca ed al lato una tipica decorazione dei sarcofagi cristiani, un’incisione strigilata così chiamati perché la sua tipica decorazione ondulata la quale richiama i strigili, utensili metallici ondulati chiamati appunto strigili, con i quali usati dagli atleti per detergersi il sudore.
Il frammento è conservato presso l’Antiquarium di Lucrezia Romana.
COMPLESSO TERMALE
Al di sotto del pavimento si rinvennero, tre cisterne con pozzi, che possono forse essere identificate con le piscine limarie dell’Acquedotto Anio Vetus, come ricordato dallo stesso Frontino, che ci narra di una vasca di decantazione di questo acquedotto sita a meno di quattro miglia da Roma.
Difatti venne rinvenuto all’interno dell’edificio un impianto termale (n°1b), dotato di sospensurae, ossia dei pilastri rialzati sopra le quali veniva collocato il pavimento, formato da un piccolo bagno con il proprio praefurnium direttamente collegato con alcune piccole stanze, interpretabili come una stazione di posta molto simile a quella incontrata nel parco archeologico delle tombe latine presso il III miglio della Via Latina.
SECONDO AMBIENTE
Un lungo corridoio pavimentato con un’elegante raffigurazione di un delfino, mette in collegamento altre sette stanze allineate, quadrate e uguali fra di loro (n°4).
Un meraviglioso mosaico è presente all’interno di un quadrato dove è raffigurato un cratere campanato, con anse a volute verticali, da cui zampilla l’acqua e ai cui lati si rinfrescano quattro colombe.
Nell’ultima stanza troviamo un pozzo rivestito in terracotta, per mezzo del quale possiamo dedurre che questo spazio fosse destinato come latrina (n°5 )della villa. Da questa stanza si sviluppa il canaletto di scolo in direzione ovest.
Sul lato occidentale della villa si ergono le fondazioni, in conglomerato cementizio, dei montanti di sostegno, che facevano parte di un porticato (n°6)
MONUMENTI FUNERARI
All’interno del porticato (n°7) sono state trovate una trentina di sepolture alla cappuccina, fra cui la tomba di una bambina con un grande anello in rubino.
Continuando il percorso a circa 25 metri è stata rinvenuta una grande fondazione circolare (n°8), appartenente ad un edificio funerario, e poco più in là incontriamo il colombario del Quadraro (n°10) e la meravigliosa camera ipogea del Quadraro (n°11).
A pochi metri è stata rinvenuta un’altra struttura probabilmente appartenente ad una mansio (n°9) dove è stato trovato un altare marmoreo con un’iscrizione dedicata al liberto Marcus Ulpius Agusti. Nella stessa struttura venne trovata la superba Statua della Nereide su Pistrice, della metà del I Sec. a.C. che oggi possiamo ammirare nell’Antiquarium di Via di Lucrezia Romana.
MONUMENTI FUNERARI
All’interno del porticato (n°7) sono state trovate una trentina di sepolture alla cappuccina, fra cui la tomba di una bambina con un grande anello in rubino.
Continuando il percorso a circa 25 metri è stata rinvenuta una grande fondazione circolare (n°8), appartenente ad un edificio funerario, dove sono stato rinvenuti protomi leonine oggi conservati presso l’Antiquarium di Roma Vecchia e poco più in là incontriamo il colombario del Quadraro (n°10) e la meravigliosa camera ipogea del Quadraro (n°11).
A pochi metri è stata rinvenuta un’altra struttura probabilmente appartenente ad una mansio (n°9) dove è stato trovato un altare marmoreo con un’iscrizione dedicata al liberto Marcus Ulpius Agusti. Nella stessa struttura venne trovata la superba Statua della Nereide su Pistrice, della metà del I Sec. a.C. che oggi possiamo ammirare nell’Antiquarium di Via di Lucrezia Romana.
COSA SONO LE NEREIDI?
Le nereidi sono figure della mitologia greca, ninfe marine, figlie di Nereo e della Oceanina Doride, creature immortali rappresentate come fanciulle con i capelli decorati con di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini. Fra le Nereidi celebri si ricorda Anfitrite, sposa di Poseidone e Teti, madre dell’eroe Achille.