FONTANA
della navicellaORIGINE DELLA SCULTURA
La tradizione ci racconta che la statua fu ritrovata presso zona di piazza della Navicella che era anticamente la cosiddetta “ castra peregrina”, la zona destinata ai militari di passaggio. Il luogo al contempo era invece destinato stabilmente alla flotta di Capo Miseno, la flotta responsabile di manovrare il velarium, l’enorme copertura mobile che riparava dal sole gli spettatori all’interno del Colosseo.
Secondo la tradizione si ritiene che i marinai dedicarono proprio la Navicella Marmorea alla dea Iside, protettrice dei naviganti.
La tradizione ci racconta che la statua fu ritrovata presso zona di piazza della
La prima volta che si menzionò la navicella, fu per mano di Pomponio Leto che nel 1484, ci parla di una navicella ritrovata presso l’attuale chiesa di S. Maria in Dominica e si riferiva però ad una scultura a forma di nave con la prua a testa di cinghiale e il castello di poppa, in origine alimentata dall’Acquedotto Claudio.
L’odierna scultura sembrerebbe essere una riproduzione di un modello rinascimentale della nave e fu realizzata probabilmente su disegno di Andrea Sansovino. Collocata nell’attuale luogo fra il 1518 ed il 1519.
LA STRUTTURA
Nel 1931, duranti i lavori dell’allargamento della strada, la statua è stata trasformata come fontana alimentata dall’acquedotto Felice.
La fontana è costituita da una piccola nave scolpita nel marmo, che raffigura una galera romana. Al centro della nave un picco zampillo scende lungo i lati laterali del ponte che ricadono nel catino inferiore. La graziosa galera si poggia su di un grande basamento rettangolare sui cui sono scolpiti gli stemmi di Leone X sulle facciate, composto dalle due chiavi decussate, sovrastato dalla Tiara. All’interno lo Scudo dai sei bisanti ossia palle, cinque rosse ed una blu con tre gigli medicei .
Venne collocata nel centro di una grande vasca modanata di forma ellittica, situata quasi al livello del suolo. Dai bordi interni della cornice della vasca sgorgano quattro flutti d’acqua che si riversano nel grande catino in travertino. All’interno della vasca è stato realizzato un fondale mosaicato, con pietre fiumane rappresentante pesci e imbarcazioni.