FONTANA

di santa maria in trastevere

NEL 1400

Nel quindicesimo secolo, nella pianta di Roma del Massaio del 1471, appare nell’attuale piazza di S. Maria in Trastevere un monumento costituito da una grande vasca a pianta poligonale collocata su dei gradini, sovrapposta a sua volta da altre due vasche che si poggiano su altri due balaustri.

NEL 1500

Il Cardinale Giovanni Lopez di Valencia, fu incaricato dal papa Alessandro VI di restaurare la fontana in occasione del Giubileo del 1500. Il Cardinale molto probabilmente, a causa della scarsa pressione dell’acqua, fece rimuovere il secondo catino superiore mentre sul primo catino fece applicare delle bocche di lupo simbolo della famiglia Lopez.

L’ACQUA FELICE A TRASTEVERE

Con la costruzione dell’acquedotto Felice scoppiò l’entusiasmo e nel settembre del 1589 il Comune di Roma in un suo avviso del comunicava “ che si condurrà anco in Trastevere” l’acqua Felice
Il 22 aprile del 1592 il pontefice Gregorio XIV concesse 15 once d’acqua. Fu quindi progettata la costruzione di un ramo dell’acquedotto che partendo da Monte Cavallo, avrebbe attraversato il Tevere, alimentando così il rione Trastevere. Nel 1596 il Comune di Roma iniziò a vendere l’acquedotto a molti privati prima che questo fosse ancora materialmente realizzato, fino a che fu costretto a decretare di vietare la vendita dell’acqua Felice fino a che non si fosse potuta verificare la quantità materiale d’acqua necessaria per le fontane pubbliche. Purtroppo il progetto naufragò perché il 24 dicembre 1598, la città fu colpita da una devastante alluvione che distrusse il ponte Rotto, l’antico Ponte Emilio che era stato ricostruito da poco nel 1575 su cui avrebbe dovuto passare l’acquedotto.
Finalmente nel 1604 le condutture dell’acqua Felice attraversando l’Isola Tiberina giunsero

NEL 1600

La fontana fu restaurata nel 1604, molto probabilmente dall’Architetto Girolamo Rainaldi, conservando la stessa struttura della fontana del 1400 . Il Balaustro nelle quattro facciate fu decorato con i nomi e armi dei conservatori Catalano, Didaco Valderama; Camillo de Massimi, G.B. Schiafinatus Priore dei Caporioni. La fontana era però malnutrita d’acqua e fu presto abbandonata e “ cominciò a rovinare ” .

L’ INCARICO A BERNINI

Con la costruzione del nuovo acquedotto Traiano Paolo e l’arrivo di una nuova importante quantità d’acqua Fu incaricato al Bernini il nuovo progetto della Fontana. Il grande architetto napoletano ripensò la fontana dotandola di una nuova grande vasca inferiore ottagonale, mentre in due opposte specchiature furono realizzate due scudi con gli emblemi del Papa Alessandro VII. Vennero scolpite quattro conchiglie con le valve aperte, rivolte verso l’interno, alternate alle specchiature nella vasca, con il compito di raccogliere l’acqua che cadeva dalle bocche dei lupi dal catino superiore.

Il Bernini effettua un restauro radicale della fontana viene spostata nel centro della piazza dalla parte opposta alla chiesa, dove si trova tuttora e dove originariamente doveva trovarsi la fonte augustea
La fontana non trovò pace perché solo trent’anni dopo il restauro berniniano l’architetto Carlo Fontana, nel 1692, fu incaricato dal Pontefice Innocenzo XII Pignatelli di un nuovo restauro. La vasca era difatti troppo piccola e l’acqua trasbordava, fu quindi progettata una vasca più grande in travertino, sostituendo le conchiglie con altre di dimensioni più grandi e rivolte verso l’interno per preservare la fontana dall’accesso di avventori indesiderati.
Finalmente nel 1604 le condutture dell’acqua Felice attraversando l’Isola Tiberina giunsero

NEL 1800

Il Comune di Roma decise di ricostruire la fontana secondo il modello berniniano. Nel 1873 fu ricostruita la fontana e furono aggiunte nelle conchiglie lungo le specchiature degli scudi con la dicitura SPQR.

.ACQUEDOTTO ALSETINO

La fontana fu costruita nei pressi della Fons Olei. L’acqua che raggiugeva Roma dall’Acquedotto Alsetino era un’acqua sporca, inquinata dal verbo “oletare” ossia sporcare deriva l’aggettivo “ olidus” sporco che per volgarizzazione sarebbe poi diventato “fons olidus” ossia fonte inquinato.
Lo stesso Frontino ci dice che l’acqua alsietina era un’acqua di nessuna piacevolezza, anzi perfino poco salutare e perciò in nessun luogo attinta dalla popolazione”

LA NAUMACHIA AUGUSTI

Per questo motivo l’acqua dell’Acquedotto Alsetino non venne destinata per le Terme, ma solo per usi agricoli o per altri scopi. Il più noto di questi scopi fu sicuramente riempire un bacino idrico un enorme bacino idrico rettangolare dalle dimensioni approssimative di 540 m x 360 m circa che Augusto fece realizzare per le Naumachie le battaglie navali realizzate. Fu utilizzata per tre secoli per poi essere definitivamente abbandonata.

 

La vasca

LA VASCA

Il luogo in cui fu trovato il grande vascone
Nel 1818 la fontana fu smontata e la vasca andò a far parte della nuova fontana dei Dioscuri, non interrompendo così il suo legame con i Gemelli spartani, passando dal tempio di Castore e Polluce e a Monte Cavallo, per far parte della nuova fontana del Quirinale dei Dioscuri.

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Fontana di Piazza San Simeone

CAMPITELLI

Fontana di Piazza San Simeone

FONTANE DEL FELICE

Fontana di Piazza San Simeone

SAN SIMEONE

Acqua Tepula

CINQUE SCOLE

Acqua Iulia

ARA COELI