FONTANA

DEI LEONI

IL RITORNO DELL’ACQUA

Con il progetto dell’Acquedotto Felice si pose si dall’inizio il problema di riuscire a nutrire con un’ingente quantità d’acqua il Campidoglio, che era sede delle Magistrature ( Senatore e Conservatori). Dopo l’interruzione dell’Acqua Marcia il campidoglio era costretto a ricorrere al trasporto a mano delle acque, all’estrazione dell’acque dai pozzi o dalle cisterne piovane. A questo scopo troviamo nel cortile del Palazzo dei Conservatori una iscrizione che recita.

 

Leoni Campidoglio

“ O Giove, noi ti abbiamo costruito un vaso; tu riempilo di pioggia e sii propizio a noi custodi del tuo colle.”

I LEONI DELL’ISEO CAMPESE

Leoni ritrovati nel Tempio di Iside e Serapide in Campo Marzio ( Iseum Campese), in basalto della Numidia, vennero collocati all’inizio della cordonata capitolina. Originariamente appartenevano alle antiche decorazioni dell’ingressi di Santa Maria del Cacco. La chiesa di Santa Maria del Cacco è legata storicamente all’Egitto. Furono proprio i romani a chiamarla così del Cacco perché, nel medioevo dove sorge la chiesa, fu ritrovata una statuetta egizia del Dio Thot, divinità egizia della luna, della sapienza, della scrittura e della magia,  che ricordava un macaco, che in romanesco è detto “ cacco”

 

I due Leoni vennero donati dal Papa Pio IV dei Medici al popolo romano, in occasione della concessione della Chiesa di S. Stefano del Cacco ai Padri Silvestrini, i quali avevano intenzione di ristrutturare completamente l’edificio.

Dopo il ritorno dell’acqua in campidoglio, vennero disegnate le basi su cui si poggiano i due leoni da Giacomo Della Porta, sulle quali sono attualmente collocate le due statue.

I CALICI

Dalla bocca dei leoni cade un getto d’acqua che ricade in un piccolo càntaro posizionato ai piedi dei leoni, disegnati dal marmoraro Camillo Rusconi ed eseguiti dallo scalpellino Francesco Scardua.

Nel 1885 i due calici furono distrutti e mentre vennero portati via, all’interno dei Musei Capitoli i due leoni, sostituendoli con due copie e solo nel 1956 furono sostituiti con gli originali.

Leoni Campidoglio

LA TRADIZIONE ROMANA

In occasione di celebrazione di eventi importanti, solitamente l’arrivo di un nuovo ambasciatore, zampillavano dalle loro fauci vino, bianco e rosso, un tipo di vino per ogni leone

Gli ambasciatori di Roma e Spagna che rivaleggiavano fra di loro, si rivelarono molto generosi con il popolo che potette beneficiare della gara fra chi regalasse la migliore qualità di vino e la maggiore quantità.

 

La celebrazione “ bacchica” venne ripetuta anche in occasione dell’elezione come Papa per Innocenzo X Pamphilj nel 1644 e per quella di Clemente X Altieri nel 1670.

“ Sub Clivio Capitolino duo Leones in fontes erecti, aquarum vice pretiosum vinum emittebant ad populi commodum et saturitatem”

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Fontana di Piazza San Simeone

SAN SIMEONE

Fontana di Piazza San Simeone

CAMPITELLI

Fontana di Piazza San Simeone

DI CAMPO VACCINO

Fontana di Piazza San Simeone

DEI DIOSCURI

Acqua Marcia

PORTA FURBA

Fontana delle Api

DELLE API

Fontana di Piazza San Simeone

DELLA DEA ROMA

Fontana di Piazza San Simeone

DI SAN GIOVANNI

Acqua Tepula

CINQUE SCOLE

Fontana di Piazza San Simeone

DEL TRITONE

Fontana di Piazza San Simeone

DEI TRITONI

Fontana di Piazza San Simeone

DI VILLA MEDICI

Acqua Iulia

ARA COELI

Fontana di Piazza San Simeone

DEL MOSÈ

Fontana di Piazza San Simeone

DEL MARFORIO