FONTANA
DI PIAZZA DELLE CINQUE SCOLEI NOMI DELLA FONTANA
La fontana viene ricordata con diversi nomi che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Venne infatti chiamata, a seconda delle epoche, con i nomi di: Fontana di Piazza Giudia, Fontana degli Ebrei, Fontana di Piazza Delle Cinque Scole e Fontana Del Pianto.
Inizialmente le venne dato nome di Fontana di Piazza Giudia o Fontana degli Ebrei perché era collocata nell’antica Piazza Giudia, il luogo dove si trovava uno degli antichi portoni di accesso al Ghetto, abbattuto per volontà di Papa Pio IX nel 1848.
La fontana fu realizzata difatti per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico nel Ghetto che sino al 1555 era privo di una fonte pubblica. Ad essere precisi, in un primo momento era stata pensata come fontana adibita a svolgere questa funzione l’odierna fontana delle Tartarughe in Piazza Mattei, ma si potette porre rimedio qualche anno più tardi al problema con la costruzione di questa nuova fontana.
ORIGINI
La fontana venne disegnata dall’Architetto Giacomo della Porta nel 1589 e realizzata dallo scalpellino Pietro Gucci, su commissione di Papa Gregorio XIII. Secondo alcuni studiosi, però, il progetto originario della fontana non potrebbe essere ricondotto alla mano di Giacomo della Porta bensì sarebbe da attribuirsi a Giovanni Fontana.
DECORAZIONE
Originariamente la fontana era decorata nella vasca superiore con due draghi dalle cui fauci sgorgava l’acqua all’interno della vasca grande e da questa per mezzo di due conchiglie decorate con una rappresentazione della Menorah, il candelabro ebraico con sette braccia, raggiungeva gli abbeveratoi, collocati più in basso. Papa Innocenzo X fece rimpicciolire la fontana eliminando la vasca superiore eliminando le raffigurazioni dei draghi e del candelabro.
DESCRIZIONE
Costituita da due vasche con la vasca superiore con il compito di raccogliere l’acqua e la vasca inferiore di forma ottagonale, la fontana venne realizzata spogliando il marmo bianco dal tempio di Serapide sul Quirinale. La vasca superiore è decorata con quattro mascheroni che raffigurano delle gorgoni, mostri appartenenti alla mitologia greca. La struttura della fontana venne progettata con un basamento mistilineo a due gradini disegnato seguendo l’andamento del catino principale.
Nel mezzo della vasca, si alza un pilastro che sostiene un largo catino circolare sulla cui superficie sono scolpiti quattro mascheroni raffiguranti altrettante teste di gorgoni dalle cui bocche l’acqua dello zampillo centrale ricade nel bacino sottostante. Questo è decorato con gli stemmi dei magistrati capitolini dei Boccapaduli, Planca, Incoronati, Iacovaci e Altieri, che recano la data 1593.
Durante i lavori di demolizione del Ghetto nel diciannovesimo secolo, la fontana venne spostata presso l’attuale piazza delle Cinque Scole. Durante questo periodo venne smontata e lasciata nei magazzini comunali. Solo nel 1924 venne parzialmente rimontata, ma solo nella parte inferiore, dotata quindi del solo fusto e catino, posizionata nei pressi della chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo.
LO SPOSTAMENTO DELLA FONTANA
Le vicissitudini della fontana ebbero fine solo nell’anno 1930 quando venne rimontata completa di tutti i suoi elementi, nell’attuale piazza delle Cinque Scole così chiamata dalle cinque scuole ebraiche che qui operavano – (la Scola del Tempio, la Scola Nova, la Scola Siciliana di rito italiano, la Scola Castigliana di rito spagnolo e la Scola Catalana) – è anche conosciuta come Fontana del Pianto così chiamata dal nome della chiesa Santa Maria del Pianto situata alle spalle di piazza delle Cinque Scole, nell’antica piazza Giudia oggi scomparsa che si trovava fra Via del Portico d’Ottavia, Via Santa Maria del Pianto, Piazza Costaguti e Piazza delle Cinque Scole, dove nella pavimentazione stradale è possibile osservare oggi il perimetro di dove era anticamente posizionata la fontana.